Informativa ai sensi della Legge 675/96 sulla Tutela dei dati personali. Ai sensi dell'art. 10, il trattamento dei dati è finalizzato esclusivamente alla gestione del concorso; ai sensi dell'art. 12, con l'invio degli elaborati il partecipante acconsente al trattamento dei dati personali.
CENTOMO BRUNO
INCONTRO
SANTORSO (VICENZA)
C’è questa donna che cura miseri gerani:
li ha fatti rampicare su croci d’abete,
li ripara da arsura, e protegge da tempesta.
Vive all’ombra delle impronte lasciate dagli addii,
quando voci crede sentire, ma senza possedere
volti e nomi da riconoscere.
La sua vita sembra stare in un indizio di nuvole,
dove sorrisi stentati paiono volersi ammaestrare
solamente per nascondere gli occhi bruciati dall’orrore,
mendicando allegrie dal fastello di rughe prigioniere
che le solcano il volto compassato.
Ma a chi getta sale sui campi
e brucia granai nelle immense guerre
del mondo malconcio d’oggi
rammenta come, a due passi da qui,
sassi e vento veloci inghiottono
le ossa sbranate, al pari del ricordo.
Porta ancora il numero sul braccio,
ogni sua piega sul viso è lacrima taciuta,
bevuta con l’avidità della paura,
scavata a Birkenau.
LIBERATORE ELISABETTA
I BAMBINI DI IDLIB
PRATOLA PELIGNA
Sui bambini di Idlib
urla il silenzio
e lo sguardo arretra
per non morire d'orrore.
Crocifisse le piccole mani
su spalti di sangue
nel mattatoio che tace
grida d'agnello innocente.
Quando cala la sera su Idlib
è il pallore del gelo,
all'addiaccio i bambini dormono
sonni di pietra
e lo sguardo è una plaga
ghiacciata priva di lacrime
senza odore d'incenso
e calde preghiere
a mani giunte.
E' uno strazio senza più voce
Idlib, senza più cronaca,
la mattanza di donne e bambini,
senza vergogna,
la furia senza più maschere,
neanche l'onore di cronache
o d'indignata pietà,
nulla, lo spazio vuoto
privo di senso
di un tempo senza più giorni
nel maledetto inverno
di Idlib, dove la vita deflagra
di polvere e sangue
e libri a brandelli,
un volto di bambola scarruffato
e chiome strappate,
dove i bambini dormono
col pallore del gelo
sonni di pietra.
VENTURINI GLORIA
UNA FOLLIA DELL'ESISTENZA
LENDINARA (ROVIGO)
E se bellezza non fosse nient’altro
che una luce del mattino?
Un sorriso che inciampa nelle disillusioni?
O solo occhi di laguna
mentre scende la sera
e lo sconforto ruba il cuore?
E se la bellezza vivesse anche
in fondo ad un dolore?
Senza fiocchi e fiori sparsi
guardiamoci veramente
siamo essenze effimere in transito,
votate all’eclissi,
la bellezza è un’immagine disarmante,
una follia nell’esistenza.
Ruotiamo intorno a corpi che ricoprono
null’altro che ossa e organi,
nobildonne e cavalieri
in secoli d’imbrogli e tragedie
per declinare l’arpia della logica.
Documentiamo i parametri disturbanti
di chi non conosce e crede di sapere,
sabotando i dogmi che intorbidano le menti.
L’equivoco cavalca tra il bello dell’amore,
il dono dell’arte e un’armonia musicale,
un paesaggio che inganna e
impedisce di capire che siamo tutti
aberrazioni di paure che rendono ciechi.
Titolo | Autore | Città |
---|---|---|
MIMI' SARA' | COLACRAI DAVIDE | TERRANUOVA B (AREZZO) |
TORNA A MARZO A TROVARMI | MEOGROSSI SERGIO | MASSA D'ALBE |
ERA D'AGOSTO | SPURIO LORENZO | JESI (ANCONA) |
created with
Website Builder Software .